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Autorizzazione all’installazione di cartelli pubblicitari anche senza piano generale

lentepubblica.it • 14 Dicembre 2023

autorizzazione-installazione-cartelli-pubblicitariUna recente sentenza del TAR di Bari, la numero 1241/2023, fornisce indicazioni sull’autorizzazione all’installazione di cartelli pubblicitari in assenza di un piano generale del comune.


Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, Sezione Terza, ha emesso una sentenza in merito a una controversia relativa alla richiesta di autorizzazione per l’installazione di cartelli pubblicitari. Una società attiva nel settore dell’impiantistica pubblicitaria, aveva presentato una domanda di autorizzazione al Comune.

La richiesta includeva l’installazione di diversi tipi di impianti pubblicitari, tra cui cartelli stradali, poster e altri dispositivi. Tuttavia, il Comune ha respinto la richiesta motivando la decisione con la mancanza del Piano generale degli impianti pubblicitari comunale. Il Comune ha dichiarato che, in attesa dell’approvazione del piano, non avrebbe rilasciato ulteriori autorizzazioni temporanee o permanenti.

Successivamente l’Ufficio tecnico comunale ha precisato che la negazione riguardava solo le nuove installazioni e non il mantenimento e la riqualificazione degli impianti esistenti. La società ha impugnato questa decisione presso il TAR, chiedendo l’annullamento delle note emesse dal Comune.

Chiarimenti sull’autorizzazione all’installazione di cartelli pubblicitari

Il TAR, nella sua sentenza ha accolto il ricorso e ha sottolineato che la mancanza degli strumenti regolatori comunali non è motivo sufficiente per negare l’autorizzazione all’installazione dei cartelli pubblicitari. Ha affermato che, in attesa dell’approvazione del piano generale, il diritto di iniziativa economica privata, garantito costituzionalmente, non può essere compresso.

Il Tribunale ha criticato l’approccio dell’Amministrazione comunale, definendo il suo comportamento non collaborativo e il rinvio sine die dell’esame dell’istanza come un illecito arresto procedimentale. Ha chiarito che l’assenza di un atto regolamentare non giustifica il congelamento delle richieste dei privati e che la mancata adozione di misure di salvaguardia non può essere utilizzata per eludere l’obbligo di concludere il procedimento.

Di conseguenza, il TAR ha annullato la decisione del Comune e ha condannato l’ente a pagare le spese processuali. La sentenza sottolinea l’importanza di rispettare i principi di legalità e certezza nei tempi dell’azione amministrativa.

Questa sentenza rappresenta inoltre un’importante precedente che sottolinea la necessità di bilanciare gli interessi pubblici con quelli privati nelle decisioni amministrative, anche in assenza di regolamenti specifici.

Il testo completo della Sentenza

Qui è possibile consultare il documento.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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